Diagnosi e monitoraggio della malattia parodontale

La parodontite può manifestarsi con sanguinamento gengivale, arrossamento e gonfiore delle gengive, ascessi, mobilità o migrazione dei denti.

Indotta dalla cattiva igiene orale, dalla familiarità, dal fumo e dalla concomitanza di alcune malattie come il diabete, la malattia parodontale si può esprimere in due modi:

• la gengivite, che se adeguatamente curata consente di tornare alla condizione premorbosa.
• la parodontite, che invece provoca la perdita irreversibile di tessuto di supporto del dente.

Interventi di chirurgia parodontale

Il primo step per la cura della malattia parodontale si fonda sulla corretta igiene orale domiciliare, sulla correzione degli stili di vita scorretti (fumo, alcool) e sulla rimozione non chirurgica del biofilm batterico dalle superfici radicolari (levigatura radicolare).

In alcuni casi a questa fase si associa una terapia farmacologica sistemica o locale.

Successivamenterivalutiamo i parametri parodontali definendo il piano di trattamento definitivo.

A seconda dei risultati ottenuti il paziente potrà accedere direttamente alla fase di mantenimento che prevede richiami periodici, oppure alla terapia chirurgica.

Nello specifico, sono tre le tipologie di intervento offerte dalla chirurgia parodontale:

• resettiva per eliminare le tasche
• rigenerativa per far ricrescere l’osso
• mucogengivale per far ricrescere la gengiva